Oggi si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita dopo il naufragio del #3ottobre 2013 al largo di Lampedusa, in cui morirono 368 persone: “un tappeto di carne umana”, lo definì l’allora sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.
Quel giorno non è bastato a cambiare le cose e il Mediterraneo resta uno dei più grandi cimiteri, sommersi, del mondo.
L’Europa e l’Italia non possono continuare a tacere di fronte a tutto questo. Ad oggi il Piano europeo di revisione del Regolamento di Dublino trascura completamente il tema dei salvataggi e teorizza pratiche tese a respingimenti legalizzati. Ci aspettiamo non solo “un nuovo sistema di governance della migrazione” in Europa, ma anche che la reiterata promessa di discontinuità con le politiche salviniane si concretizzi con l’abrogazione dei decreti sicurezza da parte del Governo italiano.