TORINOPARLAIl 23 marzo 2016 si è tenuto a Torino, presso il Campus Luigi Einaudi, l’incontro ‘Torino Parla Europeo’. Hanno partecipato il sindaco della Città Metropolitana di Torino Piero Fassino, il rettore dell’Università di Torino GianMaria Ajani e altre personalità, rappresentanti delle istituzioni europee e della Scuola CLE che comprende i dipartimenti di Giurisprudenza, Culture, Politiche e Società ed Economia e Statistica.Sono intervenuti, infatti, Diana Agosti, Capo Dipartimento per le Politiche europee, Fabrizio Spada, Direttore Ufficio di Milano per la Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Rosario Ferrara, Direttore della Scuola di Scienze Giuridiche, politiche ed economico-sociali UNITO oltre che Edoardo Greppi, docente di Diritto Internazionale e Presidente del Corso di Laurea magistrale in Studi Giuridici Europei Università degli Studi di Torino, Marinella Belluati, docente di Comunicazione Pubblica e Politica a Torino ed Elisa Ruozzi, docente di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino.

L’evento è stato un’occasione per parlare di tematiche legate all’Europa e, alla luce degli eventi accaduti a Bruxelles il 22 marzo, si sono potuti approfondire ancor di più argomenti quali i trattati europei sulla libera circolazione, le politiche di comunicazione e quelle di integrazione, oltre che il ruolo che hanno avuto e dovranno avere le istituzioni europee nel fronteggiare le nuove e impegnative sfide che le si presenteranno da qui ai prossimi anni.
Il sindaco Fassino e il rettore Ajani hanno firmato un protocollo di intesa tra Città Metropolitana, Università e Istituzioni europee per promuovere la comunicazione sull’Unione Europea e per aumentare la collaborazione tra i diversi enti.
Durante l’incontro si è anche parlato di migranti e politiche sull’immigrazione, temi più che mai attuali in questo periodo di svolte epocali dal punto di vista geopolitico.

L’integrazione europea è sempre più una necessità alla quale nessuno può ormai sottrarsi, secondo Fassino, che ha sottolineato come, in una realtà mondiale sempre più globalizzata, l’Europa debba svolgere il ruolo di catalizzatore per l’integrazione tra i popoli, soprattutto in un momento così delicato per l’Unione Europea.
Tra Me ha partecipato all’incontro perché strettamente legata a queste tematiche e per portare la sua testimonianza riguardo al fenomeno dell’integrazione dei migranti provenienti dai Paesi dell’Africa e dell’Asia nell’Unione Europea. La firma del protocollo è stata inserita in una giornata dedicata all’Europa e per affrontare con gli studenti le tematiche dell’integrazione e della cittadinanza.

Il sindaco Piero Fassino nel suo intervento ha sottolineato: “Le vicende drammatiche di queste ore sottolineano l’importanza di costruire una coscienza europea forte e consapevole. L’Unione Europea è una necessità per garantire certezza e sicurezza ai suoi cittadini. Non c’è un tema importante della nostra vita che possa trovare soluzione soltanto su base nazionale. L’emigrazione per esempio non può essere gestita in modo adeguato solamente sulla base delle politiche dei singoli Paesi”. “Chiudere le frontiere, erigere muri, uscire da Schengen non fa altro che acutizzare le contraddizioni – ha proseguito Fassino -. Non si può parlare di sostenibilità energetica, ambientale, alimentare e sociale senza perseguire politiche sovranazionali e transnazionali. Si impone, dunque, la dimensione sovranazionale e la rimessa in causa di questa scelta rischia di essere illusoria”. “Se le nazioni non accettano l’idea di trasferire una parte della loro sovranità, la gestione comune sarà difficile: la crisi economica e del Mediterraneo, i temi della sicurezza, i flussi migratori impattano su tutta l’Europa, che continua ad avere difficoltà a esprimere la sua sovranità. Anche il terrorismo che sta insanguinando il Vecchio Continente deve essere combattuto con una politica europea di contrasto, così come devono essere comuni gli interventi di intelligence, di sicurezza per i cittadini, di gestione dei flussi migratori e delle relazioni con i paesi del mondo islamico in cui fertilizzano queste violenze. La firma dell’accordo di cooperazione tra Città, Università e Istituzioni europee è importante per promuovere una coscienza europea comune. È un piccolo atto, che insieme ad altri va nella direzione di creare un futuro comune, un passo, ormai, ineludibile” ha concluso il sindaco.

In particolare, l’intesa, mira a sviluppare interventi per migliorare l’accesso all’informazione europea, avvicinare l’Europa ai cittadini e “promuovere la percezione della dimensione europea quale valore aggiunto per lo sviluppo economico e sociale del proprio territorio” ha sottolineato il rettore Gianmaria Ajani che ha aggiunto: “Oggi più che mai abbiamo bisogno di mantenere gli spazi aperti, di un’Europa senza confini, luogo di affermazione della civiltà”.
Nel pomeriggio si è svolto l’incontro denominato “Islamofobia ed integrazione europea: quali rischi per le libertà, i diritti e la cittadinanza”, durante il quale si sono potute approfondire le tematiche dell’integrazione legate ad aspetti, oltre che politici, economici e culturali, anche religiosi. Sono intervenuti alcuni docenti dell’Università degli studi di Torino, Umberto Morelli, Filippo Giordano, Luca Ozzano, Roberta Ricucci, oltre a Yahya Pallavicini, in rappresentanza della Comunità Religiosa Islamica Italiana.