Da ‘La Stampa: Cronaca di Torino – martedì 30 marzo 2021’ – Di Antonella Torra

La ragazza travata una sera dal cappellano fuori dall’ospedale di Chieri: ‘Era incinta, non sapeva dove andare”

La comunità e i militari le hanno assicurato accoglienza e l’hanno sostenuta. E ieri è nata la piccola Asimah.

Si chiama Gift, dono in inglese, e mai nome fu più azzeccato. Lei, una ragazza nigeriana di appena 19 anni, un grande regalo l’ha ricevuto quando si è trovata sola, spaurita e affamata una sera di metà settembre davanti all’ospedale di Chieri. E allora nessuno si è girato dall’altra parte e, andando oltre quello che era “il proprio dovere”, ha aiutato Gift e la piccola che portava dentro di sé a trovare una sistemazione per quella notte e per quelle a venire. Fino al lieto fine come meritano tutte le belle storie: la scorsa notte, all’ospedale di Chieri, è nata la sua bimba Asimah.

E’ cominciato tutto il 14 settembre dell’anno scorso. Gift raggiunge Chieri con un’amica connazionale. Arrivano da Lampedusa dove sono sbarcate dopo un estenuante viaggio in gommone. Non hanno più soldi, tutto quello che posseggono è in due piccole borse. Raggiungono Chieri grazie all’autostop. L’amica è in procinto di partorire, si presenta in pronto soccorso e viene ricoverata. Gift rimane in strada, davanti all’ingresso dell’ospedale, è impaurita e non sa dove andare. << Erano le 15 – ricorda Kenneth, il cappellano dell’ospedale, anche lui nigeriano – quando sono entrato in ospedale e ho notato quella ragazza. Sembrava una delle tante che chiedono l’elemosina >>. Quando il diacono esce però Gift è ancora lì: << Era tardi, mi sono avvicinato per chiedere cosa facesse, se avesse un posto dove andare >>. Gift piangeva. << Era disperata, non potevo lasciarla lì. Ho chiamato il mio parroco, don Marco, abbiamo deciso di rivolgerci ai carabinieri. Sono arrivati due angeli >>.

Quella sera in servizio ci sono il vice brigadiere Antonio Ferrara e l’appuntato Giuseppe Caruso, della stazione di Santena. << Sono arrivati in pochi minuti – ricorda Kenneth – e mi hanno detto di stare tranquillo e di spiegare alla ragazza che ci avrebbero pensato loro >>. Gift non ha documenti, è clandestina: i militari cominciano a fare telefonate, devono trovarle una sistemazione per la notte. Nel frattempo, le procurano da mangiare e dei vestiti puliti. Non è semplice a quell’ora trovare un posto: dopo vari tentativi contattano Odilia Negro, dell’Associazione Tra Me che si occupa dei servizi di accoglienza per richiedenti asilo a Chieri e in altri comuni della cintura torinese. << Mi hanno chiamato nella notte, il mio cellulare è sempre acceso – racconta Negro – bisognava trovarle un posto subito, ma portarla in una casa era impossibile per le norme anti Covid. Così ho chiamato la Prefettura e tramite un funzionario del settore Immigrazione e la collaborazione dell’Asl To5 le abbiamo trovato un letto in ospedale per qualche giorno >>.

All fine Gift ha trovato ospitalità nella casa per famiglie gestita da Tra Me a Chieri. La scorsa notte, sempre all’ospedale di Chieri, è nata la piccola Asimah. Il primo messaggio è stato per i suoi angeli in uniforme: << E’ nata la bimba di Gift, la ragazza che avete salvato una notte a Chieri >>, ha scritto Odilia al vice brigadiere. << Tutte le settimane il militare mi scriveva per avere notizie della ragazza >>. Ieri pomeriggio Gift e la piccola hanno ricevuto anche la visita di Kenneth, il cappellano dell’ospedale.

Il benvenuto al mondo di una comunità solidale, che non si è girata dall’altra parte.