Una strage infinita. Sono circa 19mila i migranti morti e dispersi, affogati nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Europa, da quel drammatico 3 ottobre 2013 quando il naufragio a Lampedusa lasciò un segno indelebile con 368 bare allineate in un hangar. Con il 2016 che è rimasto alla storia come l’anno nero: 5.143 i migranti scomparsi tra i flutti nel Mare Nostrum.

In base ad un’elaborazione dei dati annuali dell’Oim (l’Organizzazione internazionale per le migrazioni) dal primo gennaio al 3 ottobre 2019 sono stati 1.041 i migranti che hanno perso la vita in mare: 3.280 nel 2014, 3.771 nel 2015, 5.143 nel 2016, 3.139 nel 2017 e 2.297 nel 2018. Secondo gli esperti, se il 2018 è stato l’anno, nel confronto con quelli precedenti, con meno morti in mare in termini assoluti, è stato anche quello più ‘pericoloso’, con un incidenza maggiore del rapporto tra il numero di coloro che hanno tentato la traversata e quello dei decessi.

L’Oim ha inoltre riferito che 72.263 migranti e rifugiati sono entrati in Europa via mare dal primo gennaio al 2 ottobre, in calo del 14% rispetto alle 84.345 persone sbarcate nello stesso periodo dell’anno scorso. Gli arrivi in Grecia e Spagna sono stati rispettivamente 39.155 e 17.405. Gli arrivi in Italia sono stati 7.892 (21.119 nello stesso periodo del 2018).

Ecco le principali tragedie del mare dall’ottobre del 2013:

3 ottobre 2013: La tragedia di Lampedusa. A perdere la vita su un barcone naufragato al largo dell’isola sono 368 persone, tra le quali tante donne e tanti bambini; 155 i superstiti.

2 luglio 2014 – Affonda un gommone con 101 persone a bordo. Un mercantile ne salva 27, altre 74 sono disperse.

22 agosto 2014 – Oltre 200 vittime in un naufragio davanti alle coste libiche. Molti i cadaveri recuperati sulla spiaggia.

14 aprile 2015 – Naufragio al largo della Libia: circa 300 i morti, secondo le testimonianze dei sopravvissuti.

18 aprile 2015 – Il sovraffollamento e le manovre errate sono le cause del naufragio nel canale di Sicilia costato la vita ad almeno 700 persone (ma alcuni testimoni parlano di 900, la tragedia più grave di tutte), solo 28 i superstiti.

5 agosto 2015 – Peschereccio si capovolge vicino alla Libia. A bordo 600 persone, 300 in salvo, recuperati solo 25 cadaveri.

18 aprile 2016 – Naufraga barcone con circa 500 migranti a bordo, quasi tutti dispersi nel Mediterraneo, partito dalla Libia e diretto verso l’Italia.

3 giugno 2016 – In Libia, nella città costiera di Zuwara, la spiaggia si ricopre di corpi di migranti lungo ben 25 chilometri. Sono almeno 117 i corpi ritrovati.

3 novembre 2016 – 239 migranti muoiono in due naufragi al largo della Libia – 23 marzo 2017 – Si temono almeno 240 morti in un doppio naufragio, sulla rotta tra Africa e Spagna

13 aprile 2017 – quasi 100 dispersi nell’affondamento di un barcone con 120 migrati a bordo al largo delle coste libiche

7 maggio 2017 – almeno 113 persone disperse in mare dopo l’affondamento di un gommone al largo di Al Zawiyah. Guardia costiera libica ed alcuni pescatori salvare solo 7 persone

1 settembre 2018 – Più di 100 morti, tra cui 20 bambini, nel naufragio di due gommoni partiti dalle coste libiche

11 giugno 2019 – sette migranti morti al largo di Lesbo – 27 agosto 2019 – al largo di al Khums, ad est di Tripoli, sono 5 i cadaveri recuperati ma il bilancio dei dispersi è di 40 persone.

 

Fonte: Ansa